Una domanda per iniziare: ma può veramente essere senza regola un pittore di questa qualità? Certo, se è egli stesso a definirsi così, ovvero di “umor bizzarro”

La mostra, promossa e organizzata dal Comune di San Giovanni Valdarno, si inserisce nel progetto Terre degli Uffizi, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze all’interno delle rispettive iniziative Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei.

L’esposizione è dedicata a Giovanni Mannozzi, noto anche come Giovanni da San Giovanni (1592-1636), importante pittore del Seicento italiano originario della cittadina e largamente attivo in Toscana e a Roma. Trasferitosi in giovane età a Firenze e dedicatosi alla pittura sotto la guida di Matteo Rosselli si iscrisse all’Accademia del disegno nel 1612, sviluppando un linguaggio neo-manieristico del tutto originale ed estroso. Particolarmente versato nella pittura ad affresco, egli fu apprezzato da prestigiosi committenti fiorentini e romani, coltivando un particolare rapporto con i granduchi: su commissione medicea Giovanni eseguì uno dei suoi primi lavori fiorentini, il perduto dipinto in piazza della Calza e l’ultima sua prestigiosa impresa, la decorazione della Sala degli Argenti in Palazzo Pitti, lasciata interrotta per la prematura morte.

È proprio la relazione fra il nostro e un membro della famiglia Medici, il principe don Lorenzo, figlio di Ferdinando I, a improntare la mostra: sono esposti per la prima volta in serie gli otto tondi dipinti a fresco su stuoia dall’artista per la Villa la Petraia intorno al 1634, affiancati da altri due tondi eseguiti con la medesima tecnica per la Villa di Pratolino e da ulteriori opere di soggetto mitologico, che testimoniano la sua multiforme cultura e la sua felice vena compositiva.

La preziosa sezione presso il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie presenta alcuni dipinti di Giovanni Mannozzi a soggetto sacro, in stretto dialogo con le opere dell’artista facenti parte della collezione permanente del museo: la Circoncisione proveniente dalla chiesa di San Bartolomeo a Cutigliano, nel 1620, lo stesso anno della “Decollazione del Battista” della collezione museale, una suggestiva Mensa dei poveri e lo stemma della famiglia Mannozzi. (testo tratto dal sito del Sistema Museale Valdarno https://www.museidelvaldarno.it/2023/10/giovanni-da-san-giovanni-pittore-senza-reola-alla-corte-medicea/)

Sitografia d’approfondimento:

https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-mannozzi_(Dizionario-Biografico)/

https://youtu.be/WboFaSiUxMY

https://www.leonardolibri.com/recensione.php?i=50820#

 

 

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