Non sempre i tesori da scoprire risultano essere poi così lontani; per alcuni Montecatini è il nome che compare sul cartello di un’uscita autostradale della A11 o Firenze-Mare, quella che si percorre per andare in Versilia.

Gli stabilimenti e le cure termali sono odiernamente più collegate alla cura della malattia piuttosto che al mantenimento della salute, rimando estrenei, per lo più, dal panorama di ciò che fa villeggiatura e vita di società.

Così non era in passato e specialmente nel secolo scorso, dove le località dotate di acque termali e benefiche risultavano essere una dei fulcri attorno ai quali girava il turismo di qualità, quello che poteva permettersi lunghi soggiorni, alberghi di lusso e una dispendiosa vita mondana. Ricordate il bellissimo film Oci Ciornie, tratto da alcuni racconti di Cecov, che proprio alle Terme di Montecatini fa iniziare la storia d’amore fra i due protagonisti?

Oci Ciornie:
Siamo all’inizio del secolo. Romano incontra alle terme di Montecatini una giovane signora russa di cui si invaghisce. Lui è sposato a Elisa, una donna ricca ed energica che gli permette di vivere tra gli agi. L’incontro con la signora russa sembra cambiare la vita di Romano che la segue in Russia e le promette eterno amore riservandosi di tornare a prenderla.

Se lo desideri puoi vedere il film sulla piattaforma Prime Video (https://www.primevideo.com/-/it/detail/Oci-Ciornie/0SCAP1KJJZF7YMYJOFAQDGPH4X

MONTECATINI TERME

La storia di Montecatini Terme è per molti secoli quella di Montecatini Alto, ma la storia più importante per i riflessi che ha ai giorni nostri è quella dell’utilizzo delle acque.

Acque termali che ridanno la salute, naturalmente, con i secolari Bagni di Montecatini Terme, ma anche acque di defluvio e di acquitrino, oggi compresse nel Padule di Fucecchio, ma fino ai tempi dei Lorena padrone assolute della pianura della Valdinievole.

Per gran parte del Medioevo l’incontrastato dominio delle acque superò la tenacia dell’uomo e la sua operosità: soprattutto quella degli sporadici tentativi degli ordini monastici dall’XI secolo in poi e quelli dei singoli comuni, rivolti ad arginare i danni delle acque o a strapparne lembi per la coltivazione.

La vita in Valdinievole era strettamente legata alle chiuse di Ponte a Cappiano (Fucecchio). Il loro abbassamento o innalzamento, che spesso si succedevano secondo le direttive politiche dell’epoca, creavano anche nebbie dense e nocive per le persone e le colture. La famiglia Medici diventata proprietaria di molta parte di questi territori nel 1435 realizzò un grande Lago Nuovo innalzando le chiuse favorendo la pesca e volendo rendere tutto il tratto navigabile.

Il Grande Lago, tuttavia nel 1515 era diventato pantanoso, pieno di mota, con pesci poco buoni e creando nebbie assai nocive a uomini e culture. Cosimo I, continuatore della politica dei Medici, pose la sua attenzione sulla Valdinievole acquistando altre terre ed inquadrandole in una prima forma di Fattorie destinate a durare fino alle riforme Leopoldine. Egli decise di ampliare la pescaia di Ponte a Cappiano riportando a nuova vita il vasto lago ribadendo il primato della pesca e della navigazione sulle ragioni del risanamento ambientale. Così molte terre riaffiorarono ma su esse furono attuate scarse forme di bonifica dei terreni riemersi e la vita dei poveretti che vi abitavano non migliorò.

I suoi successori Francesco I (1574-1587) e Ferdinando I (1587-1609) cambiarono orientamento abbassando le Chiuse di Ponte a Cappiano di un braccio (1583) e rendendo fertili i terreni, già in gran parte di loro proprietà, attorno al Padule.

Le bonifiche iniziate sotto Ferdinando I e continuate nei decenni successivi, affrontate in modo discontinuo e non coordinato, non furono sufficienti a ovviare alle costanti minacce naturali ed epidemiche.

Con l’avvento dei Lorena-Asburgo al Granducato di Toscana tutte queste ricorrenti stragi hanno finalmente una conclusione.

Nel 1765 Pietro Leopoldo di Lorena arriva in Toscana come Granduca e subito si dimostra aperto alle innovazioni. Durante la sua reggenza trasformò Palazzo Pitti nella sede del governo più saggio, giusto, umano, progressivo dell’Europa del suo tempo.

Inoltre fu innovatore anche in campo economico, pubblico, sanitario e scientifico. Come riformatore seppe trattare la Toscana come una Nazione avente costumi e valori comuni. Andò diverse volte a Montecatini per capire in prima persona il disagio della Valdinievole e fece ispezionare il territorio da grandi studiosi volendo prendere le decisioni più giuste e ragionevoli per la zona. Il Granduca dopo una visita a Montecatini nel 1772, ordinò di abbattere le chiuse e le pescaie di Ponte a Cappiano.

Quando le acque si ritirarono, emersero nelle terre di Montecatini altre fonti salutari, venne quindi avviata la canalizzazione delle acque termominerali e fu dato inizio alla restaurazione della città che mise in pratica la concezione di città termale moderna.

Nel 1817 il complesso dei Bagni fu passato dal granducato alla comunità, assegnando una giusta quantità di denaro per mantenerli efficienti e, dall’anno successivo, dati in gestione a una deputazione formata da persone stimate dell’epoca tra cui anche il padre di Giuseppe Giusti. Con questa nuova amministrazione dei Bagni ci furono innovazioni e miglioramenti.

La conclusione dell’epoca lorenese si conclude con l’incalzare del Risorgimento e la fine del Granducato avvenne nel 1859.

Nel 1860 Montecatini va sotto la Provincia di Lucca con sede a Montecatini Alto.

Nel 1889 la città aprì la strada, grazie al congresso medico Internazionale di Firenze, all’attività nel campo della medicina termale. Sempre nel medesimo anno, viene ampliato e migliorato il progetto urbano proposto e iniziato da Pietro Leopoldo.

Nel 1898 viene inaugurata la funicolare per il castello.

Nel 1905, Montecatini Alto e Bagni di Montecatini diventano realtà comunali autonome.

Agli inizi del secolo l’offerta turistica si era perfezionata e diversificata. Gli alberghi erano cresciuti per numero e qualità, era inoltre sentita la necessità di abbinare alle cure il divertimento, il relax, lo sport. Erano perciò sorti ristoranti alla moda, teatri, locali notturni, un casinò e personaggi famosi iniziarono a frequentare la città.

Fra la fine dell’Ottocento e primi decenni del Novecento era facile incontrare, nei viali alberati, nei parchi o nei locali, personaggi come Giuseppe Verdi, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo, Trilussa, Beniamino Gigli o Luigi Pirandello. Grazie a loro Montecatini diventò un punto di incontro di fama internazionale: vi si discuteva di politica, si concludevano affari.

Nella prima metà del XX secolo le costruzioni e le ristrutturazioni della cittadina si avvicendano seguendo i canoni della belle époque che assume a Montecatini una tra le massime applicazioni dello stile liberty. Dal 1904 al 1915 nascono gli stabilimenti Torretta e Excelsior e dal 1919 al 1928 Ugo Giovannozzi restaura le terme Leopoldine e Tettuccio.

Andò anche Mussolini a vedere gli stabilimenti per vedere come erano stati spesi i soldi dati dallo stato per la restaurazione e affidò l’amministrazione ad Arturo Schweiger.

Nel 1928 cambia il nome da Bagni di Montecatini a Montecatini Terme, per poi stabilirsi nella forma attuale nel 1940, assorbendo l’amministrazione comunale di Montecatini Alto e rendendola frazione.

Con la parentesi della seconda guerra mondiale Montecatini, dapprima occupata dai tedeschi e poi dagli anglo-americani che risalivano verso la linea gotica, cambiò di colpo la propria immagine da stazione di vacanze termali a città di servizio ospedaliero e riuscì a superare, non senza ferite e lacerazioni, pressoché indenne sia i bombardamenti aerei del 1943 sia le stragi naziste del 1944.

Nel 1958 lo stato si riappropria delle terme simboleggiando una seconda fase con la ricostruzione delle terme Redi e Excelsior.

La Montecatini di quegli anni, spinta dalle iniziative private e indirizzata verso l’internazionalizzazione è frequentata da persone importanti, nobili, persone del mondo dello spettacolo e della politica, divi di Hollywood e Premi Nobel.

Nel 1970 le terme rimangono aperte tutto l’anno, però da quel momento si ha un lento declino; fino ad oggi, in cui la moda delle terme è nettamente ridimensionata e la medicina termale viene considerata come alternativa.

Dagli anni ’90 si lavora al rilancio delle terme e della città cercando di riportarla ad essere il gioiello del turismo termale che era un tempo. (© tratto dalla pagina istituzionale del Comune di Montecatini )

Se hai ulteriori curiosità consulta anche la voce Wikipedia , cliccando sul link: https://w.wiki/A73b

Montecatini Terme e il Liberty 2023

1 Commento. Nuovo commento

  • Ho partecipato all’interessante visita e, malgrado la cittadina sia lontana dagli splendori di un tempo, si è catturati dal fascino delle sue architetture e fantasie liberty. Interessante anche il trasferimento a Montecatini Alto con la funicolare finalmente ripristinata da pochi anni.

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